Marinetti fondatore del futurismo è un propagatore di idee. Qualificato come inventore verbale non è solo un teorico poetico-letterario ma un teorico cinematografico. Di seguito viene fatta una cronologia dei maggiori manifesti marinettiani comparsi dal 1909 al 1916: per illustrare come il poeta arrivi progressivamente ad una comprensione del mezzo filmico.
Marinetti e il cinema, tra attrazione e sperimentazione
di Anna Carla Russo
Riassunto del libro "Marinetti e il cinema, tra attrazione e sperimentazione" di
Strauven Wanda.
Marinetti fondatore del futurismo è un propagatore di idee. Qualificato come
inventore verbale non è solo un teorico poetico-letterario ma un teorico
cinematografico. Di seguito viene fatta una cronologia dei maggiori manifesti
marinettiani comparsi dal 1909 al 1916: per illustrare come il poeta arrivi
progressivamente ad una comprensione del mezzo filmico.
Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa -
Napoli
Facoltà: Scienze della Comunicazione
Esame: Storia Teoria e Analisi del Film
Titolo del libro: Marinetti e il cinema, tra attrazione e
sperimentazione
Autore del libro: Strauven Wanda
Editore: Campanotto
Anno pubblicazione: 20061. Il Cinematografo, un'arte Futurista?
Il film storico sfrutta al massimo la spettacolarità visiva: costumi e scenografia, che costituiscono gli
elementi culturali accessibili alle masse. Il successo di tale genere si spiega per il suo sollecitare il senso
italiano dello splendore e per l’intenzione di rafforzare lo spirito patriottico della nazione.
Indicativa è la ricezione di Cabiria di Pastrone (1914) da parte di Vachel Lindsay, pioniere americano
dell’estetica cinematografica.
Questi si riferisce al film per illustrare il concetto di Splendor picture (architettura in moto) di cui il film
rappresenta l’apoteosi; oltre allo sfruttamento della scenografia e della luce come elemento drammatico,
Pastrone sperimenta il carrello che permette di focalizzare certi personaggi nell’inquadratura.
Questo capolavoro ha avuto un ruolo fondamentale per il regista Griffith per la realizzazione di
“Intolerance”.
Marinetti rifiuta di riconoscere la modernità di Cabiria e anche ogni connessione con il futurismo. Se egli
non coglie le innovazioni tecniche in Cabiria è perché il film rappresenta il sommo della tendenza passatista
della produzione cinematografica italiana.
Una corrente altrettanto passatista nell’Italia del dopoguerra è il DIVISMO. Conoscerà un boom durante la
guerra, nasce come forma raffinatissima del teatro di posa incentrata sul fascino distruttivo della Femme
Fatale: la trama favorita è il triangolo amoroso, rappresentativa delle forti passioni e dell’eccesso
sentimentale.
Costituisce un filone della Belle Epoque che si specchia nel decadentismo. Tutti questi ingredienti fanno di
questo filone un genere antifuturista. Entrambi i filoni sono tentativi di rendere il cinematografo, arte.
Negli anni 10 il cinematografo persiste sugli schermi italiani soprattutto grazie ad alcuni comici della scuola
francese come Andrè Deed (cretinetti), Fabre e Guilaume.
Tramite il genere comico il pubblico italiano viene sensibilizzato ad un nuovo linguaggio filmico alle sue
possibilità espressive e meravigliose. Le comiche godono di una certa libertà combinatoria.
Maria Adriana Prolo lo definisce come un “orgia del movimento”. Le comiche costituiscono esercizi di
comicità e di ritmo di movimento, sintomatico di una profonda affinità con il futurismo.
Tra le maggiori espressioni di tale genere ci sono:
- “Cretinetti e le donne” (1909) in cui l’eroe è inseguito da una schiera di donne pazze di lui che lo
spezzano.
- “il prurito di Robinet” (1910) in cui un monello mette della polvere pruriginosa nel collo di Robinet. Tutto
è invano: solo la scopa della moglie adirata lo salverà.
- “Amor pedestre” di Marcel Fabre incentrato sull’inseguimento di soli piedi (applicazione tecnica
marinettiana), non è il primo film a riprese metonimiche. I gesti rappresentano le espressioni del volto.
Mentre il film comico fa perdurare sullo schermo il cinematografo di puro divertimento, il reportage sul
fronte è perfettamente futurista come tematiche e come espressività stilistica.
Anna Carla Russo Sezione Appunti
Marinetti e il cinema, tra attrazione e sperimentazione Nei documentari di guerra negli anni 10 l’estetica di marinetti compare alla perfezione.
E’ fondamentale una differenza tra Marinetti e Mussolini, Per il duce la guerra è una delle vie possibili per
raggiungere il potere (però non la ama); Marinetti invece glorifica la guerra fine a se stessa, è un momento
che permette di vivere intensamente nel pericolo da cui rinasce il poeta. Inoltre laddove il Duce glorifica alla
collettività, Marinetti punta all’individualità.
Altro filone importante è quello dei reportages dal fronte, Marinetti li cita come gli unici film interessanti.
Pionieri come Comerio, Omega, Calcina, Vitrotti presentavano al pubblico non solo una visione spettacolare
ma vera.
Luca Comerio si è rivelato un vero e proprio artista dello spettacolo bellicoso cinematografico. Nel 1911/12
va in Libia per girare il conflitto Italo-Turco, ritrae la realtà di guerra. Andrà poi nella prima guerra
mondiale descrivendo realtà crude, sprezzante del pericolo.
Altre aspetto importante di questa scuola è la dimensione dell’ubiquità, i pionieri italiani partono per gli
angoli più remoti, sempre alla ricerca dell’avventura e del rischio. Si manifestano artisti del movimento.
I primi reportages sportivi trasmettono le sensazioni della velocità, il primato è di Omega che girò la prima
corsa automobilistica Susa-Moncenisio.
Un fenomeno cinematografico che ha altrettanto potuto impressionare è il Fregoligraph, il cinematografo di
Fregoli. A cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, Leopoldo Fregoli fu una delle più grandi
figure della scena del varietà. L’artista era conosciuto nel mondo per la sua capacità di trasformarsi.
Nel 1897 incontrò i fratelli Lumiere i quali gli consegnarono un apparecchio di proiezione con il permesso
di proiettare alla fine dei suoi spettacoli un corto. Così con l’aiuto di Comerio iniziò a realizzare una serie di
corti che proiettava su uno schermo con lampadine colorate: era l’attrazione del Fregoligraph.
Si può considerare il pioniere del cinematografo truccato per aver introdotto tecniche come la sostituzione,
l’accelerazione, la colorazione e la marcia indietro.
Per la sperimentazione si avvicinava a Georges Melies. Fregoli ha avuto il merito di divulgare l’invenzione
del cinematografo e i trucchi filmici; incarnava l’essenza del cinema: ritmo, artificio, ubiquità.
Marinetti l’evoca nel manifesto de “il teatro di varietà”.
Anna Carla Russo Sezione Appunti
Marinetti e il cinema, tra attrazione e sperimentazione 2. Lettura cronologica dei Manifesti Marinettiani (1909/1916)
Nel campo futurista il riconoscimento del nuovo mezzo filmico in quanto arte arriverà sette anni dopo la
fondazione del movimento e 20 anni dopo l’arrivo del cinematografo dei Lumiere in Italia.
Marinetti fino al 1912 non considera il nuovo spettacolo meccanico, come se ignorasse la produzione ma
anche le formulazioni d’estetica filmica. I primi espliciti riferimenti marinettiani al cinema appaiono
accidentalmente prima nei manifesti riguardanti la letteratura ed in seguito nel contesto della rivolta scenica.
1909
In quest’anno viene pubblicato il primo manifesto futurista “Manifesto del futurismo”, in questo manifesto
si risalta il pericolo, l’energia il fascino della metropoli parigina, l’agitazione. Aspetto fondamentale è quello
di abolire l’immobilità e celebrare il movimento. La stasi e l’estasi delle arti tradizionali non sono
compatibili con la nuova concezione del mondo, determinata dalla “bellezza della velocità”. Marinetti incita
a trovare nuovi mezzi d’espressione per dinamizzare ed accelerare l’immaginazione e la creazione artistica.
Il dinamismo non è solo movimento, bensì movimento veloce.
1910
E’ il primo manifesto in cui ci si riferisce esplicitamente ad un effetto del cinema. “la pittura futurista –
manifesto tecnico” in cui Boccioni, Carrà, Russolo, Bella e Severini osservano come tutto scorre e tutto si
muove rapidamente.
È responsabile in parte dell’associazione dell’arte futurista con il cinema, della sua definizione come
“cinematismo”. Il futurismo pittorico si diffuse all’estero per mezzo dei manifesti.
Marinetti che non firma questo manifesto incentrato sul movimento lancia più tardi “contro Venezia
passatista” assieme a Boccioni, Carrà e Russolo inveendo contro gli abitanti di quella città fradicia di
romanticismo.
1911
In “contro la spagna passatista” Marinetti si esprime in tono meno spietato e ammira il senso del pericolo
spagnolo.
In quest’anni appare anche il primo manifesto dedicato alla scena teatrale, scritto da Marinetti con alcuni
futurista: “manifesto dei drammaturghi futuristi” In cui gli autori espongono il loro sdegno per il pubblico.
1912
Tale anno si può considerare nella carriera di Marinetti l’apice siccome dà alla luce “manifesto tecnico della
letteratura futurista” con cui introduce il concetto di analogia. Inoltre in questo manifesto si riferisce
esplicitamente al cinematografo.
Il mezzo rivelatore in questo manifesto è l’aeroplano: il contatto fisico con questo corpo meccanico e una
conversazione con l’elica (vera musa) sembrano necessarie per arrivare alla formulazione di una nuova
grammatica: senza aggettivi, avverbi, coniugazioni, con il verbo all’infinito. Si tratta di una vera rivoluzione
percettiva. Marinetti riconosce nel mezzo filmico il potere di offrire visioni inedite. Quello che interessa
Anna Carla Russo Sezione Appunti
Marinetti e il cinema, tra attrazione e sperimentazione Marinetti è il cinema come forza creatrice e rivelatrice di una realtà invisibile all’occhio umano.
Il cinematografo può favorire la scoperta di un nuovo tema che è la vita illogica della materia, degli oggetti,
de motori.
Sempre in questo manifesto Marinetti annuncia l’avvento del Man-made-man, dell’uomo creato dall’uomo.
Il concetto di un essere artificiale sottintende l’idea del montaggio meccanico, ma si avvicina ad un
operazione cinematografica.
Nella poetica Marinettiana “l’analogia” è una figura retorica che consiste nel connettere cose distanti e
apparentemente diverse. L’analogia futurista è vastissima e attinge all’infinità della materia.
Egli insiste sulla differenza tra analogia ed allegoria (questa lega logicamente i secondi termini in diverse
analogie) poiché la figura dell’analogia è un susseguirsi illogico. Le parole devono liberarsi dalla sintassi e
scxorrere. La negazione delle leggi dell’intelligenza a favore dell’intuizione proclamata come principio base
della poesia.
1913
Appaiono due manifesti con nuovi riferimenti al cinema: “distruzione della sintassi – immaginazione senza
fili, parole in libertà” elaborazione del programma poetico letterario e “il teatro di varietà”
L’impatto dei nuovi media è valutato da Marinetti in termini emotivi e non scientifici.
Se l’uomo si serve di questi media in modo naturale è perché sono da considerarsi estensioni dei diversi
sensi umani. Marinetti sottolinea l’impatto di alcuni mezzi (treno, giornale, cinematografo, teatro di varietà,
grammofono) poiché annullano ogni distanza e moltiplicano il senso dell’ubiquità, permettendo all’uomo di
partecipare a grandi eventi.
Il teorico futurista ritiene il cinematografo importante come mezzo di informazione ed educazione del
popolo passatista.
Il fatto che il cinematografo e gli altri media modifichino la nostra sensibilità sfugge all’uomo comune.
Altro punto rilevante è l’amore della retta e del tunnel, sentimento futurista che s’inserisce nel contesto
della rivoluzione percettiva poiché l’uomo è esposto a sintesi visuali.
Effetti spettacolari erano raggiunti quando si filmava dal davanti un treno in morto, furono poi proiettate in
sale trasformate in vagoni al fine di immergere lo spettatore nell’illusione del movimento.
Nel secondo manifesto “il teatro di varietà” Marinetti esorta ad una rivoluzione della scena, ispirandosi al
teatro di varietà, del quale sottolinea il ruolo sovversivo per le nuove emozioni.
Marinetti vuole trasferire le caratteristiche del teatro di varietà al teatro serie e attuare una rivoluzione
teatrale all’interno del teatro stesso.
Questo manifesto costituisce uno dei testi più importanti ed influenti. La formula relativa all’uso del
cinematografo fu aggiunta nel 1914. L’originalità di questa idea sta sia nello sfruttare il cinematografo come
elemento teatrale quanto nell’offrire un infinità di immagini intrinsecamente futuriste: scene di lotta,
velocità, movimento. L’obiettivo è realizzare sullo schermo ciò che è irrealizzabile sulla scena: il
cinematografo si trova al servizio del teatro.
Il principio di montaggio è alla base di ciò che Marinetti definisce “meraviglioso futurista” concetto che
designa la concatenazione di innumerevoli inventivi.
Anna Carla Russo Sezione Appunti
Marinetti e il cinema, tra attrazione e sperimentazione
1914
In una lettere indirizzata ad alcune amiche Marinetti accenna al cinematografo in altri termini, facendo
intendere che sia il tipico mezzo di rappresentazione passatista. Con questo manifesto-lettera pubblicato con
il titolo “abbasso il tango e Parsifal!” Marinetti prende posizioni contro il tango distaccandosi dai russi; ma
anche la svalutazione della vita operata dal Parsifal di Wagner dichiarata qualche anno prima.
Comparve anche un ulteriore manifesto dedicato alla liberazione della parola: “lo splendore geometrico e
meccanico e la sensibilità numerica” in cui ritorna sulla questione della sensibilità futurista e spiega come
questa abbia fatto emergere una nuova bellezza tra i diversi elementi che costituiscono tale splendore non
figura il cinematografo; sono il giornalismo, la metropoli, il successo. Il mezzo rivelatore è una corazzata .
ribadisce i diversi principi su cui si fonda la poetica futurista dalla distruzione dell’io letterario all’uso
dell’infinito.
Marinetti insiste sulla necessità di evitare ogni preoccupazione pittorica non compiacendosi in giochi di
linee. Quest’anno è capitale per le vicende della cinematografia futurista poiché viene distribuito il primo
film futurista: MONDO BALDORIA prodotto dalla Vera film. Tale iniziativa provocò una violenta reazione
di Marinetti che lanciò il volantino “gli sfruttatori del futurismo”. Si adira per l’appropriazione indebita
dell’etichetta futurista da parte di un non futurista. Marinetti disapprova la promozione del film come
“futurista” ed è contrario all’essere stato sfruttato come attore in un frammento di documentario. Il primato
del cinema va quindi alla casa francese e non a quella romana.
Mondo baldoria integrava il materiale all’interno di una storia finta.
1915
“il teatro futurista sintetico” unico manifesto di rilievo che Marinetti lancia in questo anno è firmato da
Settimelli e Corra. Al fine di rompere definitivamente con la tradizione delle tragedie propongono di stupire
il pubblico. La linea adottata è combattiva: i futuristi mirano a sconfiggere la forma corrente di teatro, il
cinematografo: prendono di mira il cinematografo istituzionalistico.
1916
Nell’anno di nascita della cinematografia futurista Marinetti pubblica un altro manifesto dedicato alla
recitazione: “declamazione dinamica e sinottica” vantandosi di detenere questa materia a livello mondiale
spiega come per lungo tempo si è divertito ad ipnotizzare i pubblici imbecilli.
Nel giugno del 1916 viene lanciata a Firenze la rivista “Italia Futurista” in cui si propone collaborazione con
il leader per dare impulso allo spettacolo.
Sul primo numero appare anche “la nuova religione-morale della velocità” in cui Marinetti proclama la
nuova bellezza della velocità, considerandola in tutte le sue varianti. La cinematografia è citata come
incarnazione della velocità-
Sul decimo numero di questo giornale la cinematografia viene considerata finalmente in termini artistici
degna di un manifesto proprio: “cinematografia futurista”. Il cinematografo prima di essere considerato un
Anna Carla Russo Sezione Appunti
Marinetti e il cinema, tra attrazione e sperimentazione arte si è presentato come zona del teatro. La cinematografia futurista fa parte della rivoluzione della scena
che mira a scandalizzare e ad agitare il pubblico.
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Marinetti e il cinema, tra attrazione e sperimentazione